giovedì 18 agosto 2011

Renditi inutile!

Ecco la sequenza. Uno fa qualcosa che gli altri apprezzano. Ha successo. Per questo viene ricercato, in quanto quello che fa ha un valore per gli altri. Fin qui tutto bene, ma la sequenza non è finita. Che cosa avviene di solito? Che si crea una strana dipendenza fra chi ricerca e chi è ricercato. Per quest'ultimo infatti mettere l'altro in una situazione di dipendenza è vitale: se non ci fosse questa condizione, non sarebbe più cercato per le sue capacità. Se chi ricerca fosse capace di fare da solo le cose che gli servono, non avrebbe bisogno di chi è ricercato.

Per questo chi è bravo in un campo, di solito non vuole che gli altri lo vedano all'opera. Per questo chi ha delle competenze tende a tenersele per sé. Per questo chi ha le conoscenze giuste non le mette volentieri a disposizione.

Chi agisce in questo modo cerca di proteggere il proprio successo, ma non capisce che si sta scavando da solo la fossa. E' solo questione di tempo: prima o poi chi lo cercava diventerà capace di farsi da solo le cose di cui ha bisogno. Ed in quel momento colui che ha difeso le sue competenze, capacità e relazioni si troverà immediatamente spiazzato, obsoleto, abbandonato.

Come evitare questo? Anticipando gli eventi, e lavorando per la propria inutilità. Cercando di fare in modo che chi ci cerca per qualcosa che sappiamo fare, dopo un po' sia in grado di farsela da solo. Questo ci spingerà da un lato ad insegnare, e dall'altro ad essere obbligati a creare idee nuove, a cercare nuovi campi di applicazione, ad evolvere. Questo è il segreto: lavorare per la propria inutilità serve proprio a farci diventare ancora più utili.

(C) Diego Agostini/Commitment 2011 - Alla Rights Reserved

Nessun commento: