venerdì 24 giugno 2011

Lasciagli il suo giocattolo!

In questi giorni si è verificato un episodio che mi ha riportato alla mente una situazione che ho vissuto alcuni anni fa.

Gestivo un progetto per un grosso cliente. Il progetto andava bene ma, come spesso succede, presso quell'azienda cambiò l'interlocutore e la nuova responsabile, poiché odiava il collega che ci aveva scelti, ci tolse il progetto.

Quando raccontai la situazione al mio migliore amico, davanti ad una pizza ed una birra, ero comprensibilmente depresso. Quello mi ascoltò con attenzione e quando finii di parlare, dopo un attimo di silenzio, con una tranquillità disarmante mi disse "Lasciagli il suo giocattolo". Pensai di non avere capito bene, e me lo feci ripetere. "Lasciagli il suo giocattolo", mi disse di nuovo. "Tu sei molto più di quel progetto". "Quella se lo vuole tenere? Se lo tenga".

Ero meravigliato. Mi aspettavo che un amico mi consigliasse di lottare fino alla morte per riavere ciò che ritenevo un mio diritto, ed invece mi suggeriva il contrario. "Non vale la pena di perdere tempo rimpiangendo un progetto che non ti vogliono più dare. Lasciaglielo: se ne pentiranno. E se non se ne pentono, comunque a te importa poco, a questo punto. Si, perché se rivogliono il loro giocattolo, a te non interessa più. Avrai l'opportunità di dedicarti ad altri giocattoli!"

Quella sera tornai a casa molto più sereno. Il mio amico mi aveva fatto comprendere come, alla fine, tutto ciò che ci sembra così importante in realtà non lo è. Qualsiasi cosa riteniamo preziosa è un giocattolo che possiamo lasciare, se qualcuno usa il suo potere per portarcelo via.

Ecco perché, quando pochi giorni fa la cosa si è ripetuta, quando con doppiezza e falsità si sono appropriati di un progetto su cui abbiamo lavorato sodo, ho pensato, con serenità: "tenetevi il vostro giocattolo".

(C) Diego Agostini/Commitment - All Rights Reserved

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