domenica 14 novembre 2010

Dentro o fuori!

Tendiamo a disapprovare chi non sa decidere. Ma non prendere decisioni è un falso problema, perché è impossibile non decidere. Anche la non decisione è in effetti una decisione. Se uno dovrebbe fare una cosa e ritarda nel farla, sta scegliendo di ritardare nel farla. Anche se non ne è consapevole. Se uno non ama una situazione e non la cambia, sta decidendo di tenerla.

Il problema, dunque, non è il non prendere una decisione: c'è piuttosto un problema più grave di cui siamo affetti. E' la non convinzione della decisione presa. Vale a dire: quando siamo in una situazione e non ci piace, in tutto o in parte, se aspettiamo che cambi qualcosa senza fare nulla, la stiamo di fatto accettando. Ma non ne siamo convinti. E così trasformiamo la nostra vita in una sorta di limbo senza senso, dove le cose vengono portate avanti senza convinzione.

Quando non siamo convinti perdiamo energia, ed i risultati tendono al negativo. Ci raccontiamo che stiamo aspettando di prendere la decisione giusta, ma non è così.

Ecco perché, qualsiasi sia la situazione in cui siamo, dobbiamo essere consapevoli che quella è una decisione, e se è una decisione dobbiamo esserne convinti. Dobbiamo essere dentro. Che significa agire come se fosse la migliore scelta che potessimo fare. Altrimenti, se non ne siamo convinti, fuori. Si cambia. Ma purché si agisca convinti.

Perciò, se non sei convinto di una situazione o cambiala o convinciti. Ma non stare lì a raccontarti che devi deciderti, hai già deciso.

(C) Diego Agostini/Commitment, 2010 - All Rights Reserved


sabato 6 novembre 2010

Sei un capo? occhio a come comunichi...

La comunicazione non è uguale per tutti. Il suo impatto è fortemente potenziato dal ruolo che possiede chi comunica.

La regola fondamentale è che maggiore è il potere legato al ruolo, maggiore deve essere l'"understatement" di chi comunica. E' un principio messo a punto da Robert Dilenschneider, guru mondiale del crisis management. In sostanza dice che più hai potere, più devi stare zitto. Una cosa detta da chi ha potere ha un impatto drammaticamente più forte dalla stessa cosa detta da chi non ne ha.

Per questo, se il presidente del consiglio telefona in questura per chiedere informazioni su una persona fermata, non può dire di non aver fatto pressione. Secondo la regola di Dilenschneider, la telefonata stessa è pressione. Il solo fatto di alzare il telefono e fare il proprio nome significa fare pressione.

E poiché qualsiasi comportamento è comunicazione, tutto il comportamento di chi ha potere ha un impatto forte in termini di esempio, perché gli altri regoleranno il loro comportamento in funzione di quello. In marina, ai giovani allievi ufficiali viene detto: "se tu ti siedi, gli altri si sdraiano". Meditate, capi, meditate.

(C) Diego Agostini/Commitment - All Rights Reserved

lunedì 1 novembre 2010

La peggior difesa è l'attacco

Quante volte hai sperimentato l'attacco di qualcuno, sul lavoro o nella vita privata?

Le persone di solito attaccano quando si trovano in una posizione di debolezza. Infatti, se fossero in una posizione di forza non avrebbero bisogno di attaccare per ottenere ciò che vogliono. Attaccando pensano di ottenere di più. Ma sbagliano.

Lo dice anche Karl Von Clausewitz, il maggior stratega militare di tutti i tempi. E' chi si difende che parte da una posizione di vantaggio. Non chi attacca. Le regole di Calusewitz sono state utilizzate nel gioco del Risiko, dove infatti ha la meglio chi si difende.

Pensaci, quando qualcuno ce l'ha con te. Parti dal presupposto che sei in una condizione favorevole, e stai attento piuttosto a non complicare, con la tua reazione, la situazione.

Ma pensaci anche se ti viene voglia di attaccare qualcuno. Rifletti sul fatto che, poiché si deve difendere, parte da una posizione di vantaggio. E, magari, lascia perdere.

(C) Diego Agostini/Commitment, 2010 - All Rights Reserved