lunedì 17 agosto 2009

Fantasticare è una cosa seria

Tempo d'estate, ci si rilassa e questo di solito accende la fantasia, le emozioni, i sogni.

Chissà quante volte ti sei trovato a dire frasi come: "come sarebbe bello se..."; "se avessi.. farei...". Chissà quante volte ti sei trovato a fantasticare. Solo che forse non sai una cosa: fantasticare è una cosa seria.

La prossima volta prova ad esprimere le tue fantasticherie, qualunque esse siano, eliminando i "se", i condizionali, i periodi ipotetici. Esprimile come se fosse certo che si realizzeranno. Esempio: non "se avessi.. farei.." ma "quando avrò... farò". Descrivi con certezza ciò che fari e come ti sentirai quando entrerai in possesso di ciò su cui stai fantasticando. Esprimi il tuo entusiasmo. Ragiona come se ciò che desideri si fosse già realizzato.

Arriveranno alla tua mente messaggi più consistenti, dotati di un piano di realtà molto più elevato. E la tua mente si predisporrà per lavorare in modo attivo per far accadere ciò che fino a quel momento stava solo nella fantasia.

Ma attenzione: ciò che hai fantasticato può veramente realizzarsi! Diamoci appuntamento fra un anno su questo blog, per raccontarci se si sono avverate le cose che abbiamo fantasticato oggi. Io ci sarò con le mie fantasticherie, promesso!!!!!!

Writing by Diego Agostini/Commitment - All Rights Reserved

sabato 1 agosto 2009

Think Fresh, Think Small!



Sono arrivato da qualche giorno negli Stati Uniti e dal primo, solito giro in libreria, ho subito notato una novità, quest'anno. Nel giro di pochissimo tempo sono usciti almeno tre libri su uno stesso identico tema: fare di meno, ridurre.

Eccoli qui: Less: Accomplishing More by Doing Less, di

Tutti sostanzialmente dicono la stessa cosa: è finito il momento di esagerare. Mi ha colpito il fatto che questi titoli svettassero in primo piano nello scaffale del settore business, mentre alcuni best seller tipo "Trump: pensa da Milionario" (il cui motto è "think large, live great") fossero finiti in fondo, quasi al margine, scartati.

E' finito il tempo del "Think Big". Ora è il momento del "Think Small".
Perché pensare piccolo? Perché non è più il momento di sprecare risorse ed energie. Personali, ambientali, umane. E' il momento di eliminare l'inutile, arrivare all'essenziale, al pratico. E' il momento di eliminare ciò che è pura appa
renza per privilegiare la sostanza.

Ridurre significa risparmiare energie, soldi, inquinamento. Con un vantaggio per se stessi e per gli altri.

Ma cosa vuol dire pensare "small"? Vi risparmio di leggere i libri, anche perché
dubito che verranno pubblicati in Italia. Si può pensare small per qualsiasi aspetto della nostra vita: basta ridurre dove prima avremmo inutilmente abbondato. Per esempio, secondo Leo Babauta si possono rendere più semplici: le e-mail (testi più corti), l'utilizzo di internet (limitarsi il tempo, lavorare scollegati), i compiti quotidiani (darsi obiettivi semplici, scomporre in risultati facilmente raggiungibili).

Ma dopotutto la risposta pratica non va cercata nei libri che in sé dicono poco, perché è il concetto ad essere forte: si è aperta una nuova era : quella che privilegia la semplicità e va all'essenziale.


Writing by Diego Agostini/Commitment - All Rights Reserved